Viaggi a Zanzibar: le 10 spiagge da non perdere

Tra i tanti luoghi esotici mete di vacanze, pochi godono lo stesso fascino misterioso e l’alone di leggenda che circonda Zanzibar. Quest’isola tropicale dell’Oceano Indiano situata al largo delle coste della Tanzania, stato a cui appartiene, in realtà si chiama Unguja e, assieme a Pemba, costituisce una delle due isole maggiori dell’Arcipelago di Zanzibar, che ne comprende anche un’altra quarantina di minore estensione.

Il mito di Zanzibar come luogo d’incanto e di ricchezze risale all’anno Mille, quando l’isola divenne una delle piazze commerciali più famose sulla favolosa via delle spezie tra l’Oriente arabo, indiano e cinese e l’occidente mediterraneo ed europeo. Oggi l’industria turistica valorizza le tante bellezze naturali e gli incantevoli paesaggi che qui certo non mancano: spiagge da sogno, barrire coralline, natura selvaggia e incontaminata rendono ormai da anni Zanzibar una delle mete di vacanza più accattivanti soprattutto tra la clientela europea. I periodi ideali dal punto di vista climatico per organizzare una vacanza, evitando così le stagioni delle piogge, sono quelli tra fine novembre e febbraio e tra giugno e settembre. Una volta scelto il periodo, il secondo passo nella pianificazione della vostra vacanza è sicuramente quello del confronto tra i prezzi degli Hotel alla ricerca della migliore offerta.

Kizimkazi

 

Se la spiaggia esotica dei vostri sogni è una lunga distesa di sabbia bianchissima e finissima, circondata da palme, affacciata su un mare dalle sfumature azzurro-cobalto, Kizimkazi realizza tutti questi desideri. Situata nella parte sud-occidentale dell’isola, è un lungo litorale dove godere di un completo relax e dove gli amanti della natura in generale e gli appassionati di immersioni in particolare, possono concedersi un’avventura indimenticabile. I pescatori locali organizzano, infatti, escursioni nelle zone in cui si radunano i delfini; sotto la loro guida, è possibile persino nuotare tra questi gioiosi mammiferi. Altrettanto indimenticabili gli spettacolari tramonti sul mare che si possono godere la sera, magari comodamente seduti nei dehors dei vari Hotel, Resort e Lodge della zona.

Nakupenda, Stone Town

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Photo: laumar

Sulla costa occidentale, Stone Town, dal 2000 Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è il centro storico di Zanzibar City, capitale e più grande città dell’isola. Tra gli edifici storici, le strette vie e i bazar qui si respirano le vere atmosfere della cultura nata dal melting pot delle tante civiltà ed etnie (bantu, araba, persiana, indiana ed europea) di cui l’isola è stata il crocevia. Oltre ai tradizionali luoghi di interesse turistico, quali il Palazzo delle Meraviglie, il forte arabo, i bagni persiani di Hamamni e i giardini di Forodhani dove la sera si tiene un particolare e suggestivo mercato notturno con le bancarelle illuminate da lampade ad olio, imperdibile è un’escursione a Nakupenda: una meravigliosa lingua di sabbia bianchissima che appare e scompare secondo i ritmi delle maree. Mare cristallino e calde acque dove nuotare e fare snorkeling tra ricci, conchiglie, stelle marine e pesci multicolori; sulla spiaggia si trovano, invece, i tipici mercati indigeni con la possibilità di gustare freschissime aragoste, crostacei e molluschi.

Prison Island

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Photo: Jonas Witt

Poche miglia al largo di Stone Town, a cui è collegata tramite alcune imbarcazioni, merita una visita Prison Island. Un tempo base dei mercanti di schiavi della costa, oggi è una meta turistica nota non solo per le candide spiagge dai riflessi abbaglianti e le acque delimitate dalla barriera corallina, ma per essere un angolo di natura incontaminata come testimoniano la presenza di una grande varietà di uccelli e una rara colonia di tartarughe giganti di Aldabra, atollo corallino appartenente all’arcipelago delle Seychelles, la cui origine è ancora oggetto di discussione tra gli studiosi.

Nungwi

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Photo: Gasti

Situata sulla parte settentrionale, la spiaggia di Nungwi è da molti considerata non solo la più bella di Zanzibar, ma anche di tutto il continente africano. Lungo questo litorale, dove sorge un villaggio di pescatori, lo scenario naturale è tra i più stupefacenti: la spiaggia è bianchissima e soffice come il borotalco, le acque trasparenti azzurro-turchesi. Trovandosi sulla costa Nord, che ha una morfologia differente da quella della parte meridionale dove la spiaggia digrada molto dolcemente in mare, il fenomeno delle maree è meno evidente e ha poca incidenza lungo il corso della giornata. Questa zona, una delle ultime dell’isola a essere interessata dallo sviluppo turistico, è tuttora un’oasi di pace e tranquillità lontana dai grandi flussi vacanzieri, dove poter ancora vivere gli usi e le più vere e tradizionali atmosfere native.

Kendwa

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A circa tre chilometri da Nungwi, si trova Kendwa. Le due località sono collegate con una passeggiata di pochi minuti percorrendo una lingua di sabbia che compare durante la bassa marea: un’occasione che, soprattutto all’imbrunire, regala uno scenario naturale multicolore bellissimo. I servizi di ricettività turistica, saggiamente inseriti nel contesto naturale, non hanno intaccato questa zona che è stata preservata in larga parte incontaminata e selvaggia. Con pochi dollari si possono affittare le tipiche imbarcazioni locali e organizzare escursioni lungo la barriera corallina, mentre per tutti il relax è garantito al riparo dei palmeti che circondano questa lunghissima spiaggia di sabbia immacolata.

Paje

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Photo: beccacantpark

Situata sulla costa orientale di Zanzibar, lontana dai clamori cittadini di Stone Town, si trova Paje, una lunghissima e tranquilla spiaggia di finissima sabbia bianca lambita dal solito splendido mare dai riflessi indescrivibili. La barriera corallina si trova a poche centinaia di metri e durante la bassa marea un’avventura emozionante quanto imperdibile è passeggiare verso di essa circondati dalla varietà di colori offerta da coralli, stelle marine, piccoli pesci e crostacei. Per non rischiare di trovarsi in difficoltà durante questi tragitti o anche eventuali gite in barca e immersioni occorre, però, tenere ben presente che in questa zona l’alternarsi delle maree fa registrare un’ampia escursione. Lungo l’arenile sono presenti bar e locali dove ristorarsi all’ombra delle palme da cocco, mentre la presenza di piccoli alberghi a conduzione familiare e bungalows a pochi passi dalla riva regala soggiorni rilassanti immersi nei soli suoni della natura.

Bwejuu

Bwejuu

Photo: Kent MacElwee

Poco distante da Paje, sul promontorio di Michamvi, si estende il litorale di Bwejuu. Anch’esso molto ampio ed esteso, è uno dei più frequentati della costa orientale. La zona, pur essendo molto ben attrezzata dal punto di vista della ricettività turistica vista la presenza di numerosi Hotel, SPA e Resort, è riuscita a conservare molte delle originarie atmosfere indigene e i ritmi di vita quotidiana dei pescatori locali. Famosa e apprezzata per la bellezza delle sue spiagge, l’area di Bwejuu negli ultimi anni è diventata un importante centro di coltivazione di alghe rosse, impiegate nell’industria alimentare e dei cosmetici. Come sempre, se nuotate o fate snorkeling in questa zona fate attenzione alla marea e, per esser più sicuri, affidatevi ai consigli dei vari centri diving presenti sull’isola.

Mnemba Island

Mnemba-Island

Photo: Shayne Thomas

Una delle località preferite dai sub si trova a Matemwe, sulla costa nord-orientale. Qui si trova il centro diving più importante dell’isola che organizza escursioni nei migliori siti di immersione: tra questi c’è sicuramente Mnemba Island, atollo di circa quattro chilometri quadrati raggiungibile in quindici minuti di barca da Zanzibar. Un vero angolo di Paradiso, dove è possibile nuotare vicino alla barriera corallina a poca distanza da delfini e tartarughe, tra pesci, gorgonie e coralli multicolori. Per i più fortunati, l’atollo dispone di un Lodge dotato di pochissimi bungalow, che qui chiamano banda, per godere di un soggiorno tanto indimenticabile quanto esclusivo.

Jambiani

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Photo: Andrea Moroni

Località ancora defilata dai maggiori circuiti turistici, la spiaggia di Jambiani, nella parte sud-orientale, è una delle più grandi in assoluto di Zanzibar: diversi chilometri di sabbia e mare cristallino. Oltre a essere rinomata in tutta l’isola per la cucina a base di pesce del vicino piccolo villaggio di pescatori, è conosciuta anche per i Maviko ya Kamumbi: cumuli fatti di noci di cocco interrati secondo le modalità di una particolare lavorazione volta a ricavarne fibre per la realizzazione di cordami.

Pemba

Pemba

Photo: Shaun Metcalfe

Conosciuta anche come l’Isola Verde, Pemba è la seconda isola per estensione dell’arcipelago di Zanzibar. Famosa per la pescosità del suo mare, è un luogo per veri amanti della natura: lontana da qualsiasi comodità e modernità si è mantenuta intatta e incontaminata nella sua bellezza originale. Un luogo di assoluto fascino e tranquillità, lontano dal turismo di massa, con spiagge da sogno dove si vive secondo i ritmi e condizioni decisi da madre natura.

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